L’ArgoDiario di Susanna Trossero

Un viaggio tra le parole e nella Fiera del Libro 2022 “La Meraviglia”

TRATTO DAL SITO: www.susannatrossero.it

PAGINA 1
Ed eccomi qui, rientrata nella capitale dopo la bellissima esperienza vissuta alla VII edizione della Fiera del Libro di Iglesias, il cui tema era “La Meraviglia”. L’associazione ArgoNautilus della quale oramai faccio parte anche io – ammetto di scriverlo con un certo orgoglio – ne ha combinate davvero di tutti i colori superando se stessa, per questa ragione ho deciso di scrivere una sorta di diario di bordo, nel desiderio di condividere le mie emozioni con voi che ci siete stati, con voi che avreste voluto esserci e con tutti coloro che saranno dei nostri alla prossima edizione, magari grazie ai miei racconti di viaggio!

Oggi vi parlo dell’impatto da me avuto appena arrivata a destinazione, giovedì 29 settembre, sotto gli ombrelli colorati di Iglesias e le nuvole minacciose rivelatesi poi innocue. Come già sapete, amo la parola scritta, mi abbevero di tante forme e generi, mi incanto ad ascoltare le esperienze altrui in questo campo, e l’odore dei libri, il sapore delle storie, il suono con il quale invadono la mente… Grazie ad esse ci sono gli abbracci, i saluti, lo staff che si presenta, l’accoglienza calorosa e poi il primo evento a inaugurare la “colazione d’autore”, suggestione inventata dai fondatori dell’associazione, Eleonora e Maurizio, gli Argonauti che mi hanno condotta sulla loro nave metaforica per questo incredibile viaggio.

La “colazione d’autore” prevede che ogni mattina alle 9, ci si sieda al bar insieme a un autore a divagare di libri e scrittura, davanti a un caffè e qualche delizioso dolce. Un modo informale di stare tutti insieme, lettori e scrittori, il cibo come condivisione, esperienza comune, collante.

La scrittrice, quel primo giorno, è Antonella Grandicelli, con il suo “Sylvia Plath – le api sono tutte donne”, Morellini Editore. Mi avvolge subito la delicatezza e sensibilità con la quale decide di dar voce alla poetessa, interrompendo quella catena di morbosità attorno al suicidio, a favore della sua grandezza, delle scelte di donna, della bellezza dei versi, delle metafore, del vero senso del sottotitolo. Mi resta addosso una frase della protagonista, “la speranza è pericolosa, per una donna come me”, e dopo la colazione io e lei ci ritroviamo a chiacchierare sotto gli ombrelli colorati della piazza, mentre si preparano altri eventi, incontri, momenti che diventeranno storia da raccontare.

La parola di oggi è “speranza”, affiancata a “pericolo”. Uno strano accostamento che mi rimane addosso, mi inquieta, mi fa domandare quando realmente la speranza ci sia necessaria o quanto invece ci remi contro. Ovvero: la speranza ci intrappola o ci libera?

Mi piacerebbe domandarlo alla cara Antonella Grandicelli, scoperta di questa prima colazione d’autore.

A più tardi,

Susanna

PAGINA 2

Dopo la colazione d’autore, ecco l’inaugurazione della mostra “Noi, storie e geografie di un pensiero”, a cura del Liceo Scientifico e Artistico Asproni Branca. Lavori interessanti esposti al teatro Electra di Iglesias, presentati dagli stessi ragazzi, che raccontano molto di ciò che li affascina. Cattura la mia attenzione la creazione di uno Stato, per l’esattezza un Impero, compiuta da un diciottenne il quale racconta della sua volontà di non dimenticare o perdere le sue fantasie di bambino, perché l’inventare storie è parte integrante dell’età infantile, dice, ma è importante non lasciarle andar via crescendo.

Lo guardo, abbigliamento più classico rispetto ai coetanei, un’aria riservata dietro gli occhiali da vista, l’altezza lo fa spiccare rispetto agli altri. Mi domando quante meraviglie vi siano in quella giovane mente mentre osservo i dettagli della sua creazione: la mappa che colloca quel territorio immaginario, lo statuto, documenti con sigilli, la moneta, una lingua che è mescolanza di tante altre, oggetti e monili, articoli di giornale, vecchi ritratti ingialliti… Tutto realistico, credibile, veritiero. Ne sono incantata. E sono incantata dal lavoro dettagliato su Gramsci, dal video della ragazza spigliatissima…

Ho scoperto fin da questo primo giorno di Fiera un risveglio giovanile stupendo: fantasia, attrazione verso la cultura e i libri, vivacità intellettuale, capacità di rapportarsi con autori e giornalisti, curiosità, intraprendenza, un’educazione degna di nota. Ho visto una scuola aperta, capace di interagire con loro, di sostenerli e stare al passo con i cambiamenti, rispettare i loro tempi e il loro modo d’essere. Ne sono rimasta davvero incantata, credetemi. E vi racconterò altre cose in proposito, lo prometto.

Alle 10 si è proseguito, sempre a Teatro, con la presentazione del libro “Il mistero dei bambini d’ombra”, Rizzoli, di Piergiorgio Pulixi, un autore appassionato di noir, thriller e polizieschi. Piergiorgio si è avvalso proprio di giovanissimi, i quali da ottimi relatori/intervistatori su quel palco hanno fatto le domande giuste e diretto l’autore in modo eccellente, dopo aver analizzato in classe il romanzo. Lui si è lasciato guidare dimostrando loro garbo e affetto, e regalando agli spettatori l’essenza del libro, primo romanzo per ragazzi da lui pubblicato, un’avventura tra realtà e magia che di certo coinvolgerà anche i lettori adulti.

La parola analizzata per questo secondo post è “preconcetto”. Quella che usiamo spesso verso i giovani, e in modo limitante. Attribuiamo loro limiti che in questa giornata ho cominciato a demolire con grande convinzione. Grazie, giovanissimi iglesienti, siete stati un ottimo esempio per molti di noi.

Susanna

PAGINA 3


Il primo pranzo in Fiera, mi sono guardata attorno, ho cominciato a notare il fermento che c’è dietro una organizzazione come questa e l’ho fatto con ammirazione, sentendomi parte di qualcosa di bello, di grande, che di certo crescerà ancora e ancora, perché già da anni sta assumendo una portata interessante e inquantificabile. ArgoNautilus diventa parte di te, se ti immergi nella sua avventura.

Ogni cosa, fin dal primo giorno, risveglia il pensiero. Basta una frase, il soffermarsi in qualcosa, osservare o ascoltare. Alla Masterclass “Tra le righe di un film” di Ciro Auriemma e Nadia Paddeu, ho riflettuto su alcune cose… “Non sempre la riluttanza viene dall’eroe, può venire dal mondo che lo circonda e che gli impedisce di vivere l’avventura”, si è detto. Da quante colpe ci assolve, questa considerazione? Quante di quelle che consideravamo “non scelte” possiamo finalmente perdonarci?

E ancora: “Non scrivi per vendere, scrivi spinto da un’urgenza, quasi volessi tamponare una ferita della quale vuoi raccontare”… Mi piace. Scrivere per noi stessi, per buttar giù zavorre o per osservarci, per vivere ciò che nella realtà non vivremmo mai o per prendere le distanze da ciò che abbiamo vissuto trasformando il tutto in storia. Respirando.

Più tardi, ho conosciuto volto e voce di un grande illustratore e fumettista, Daniele Serra, le cui pennellate parlano da sole. Ha presentato il suo Murder Ballads (Mondadori Oscar), cinque storie nerissime che raccontano sotto forma di graphic novel vicende di cronaca che dall’Inghilterra Medioevale arrivano fino all’Italia del ‘900. Ha lavorato per Stephen King, mio eroe, Clive Barker, J. Landsale, è fumettista e illustratore per Bonelli… Personalmente non dimenticherò mai la lettera che tanti anni fa proprio Sergio Bonelli (che ci ha lasciati nel 2011) mi scrisse: una lettera vera, con il francobollo, nella quale mi esortava a scrivere, scrivere sempre. La conservo come si conserva un bene prezioso, raro, unico e meraviglioso. Un dono che mi ha portato tanta fortuna.

Daniele Serra era accompagnato da Chine Vaganti, fucina di grandi talenti, associazione sarda fondata nel 1999 che sta lasciando un segno importante. E dopo questo incontro ecco l’atteso Dario Fabbri, geopolitico e giornalista che siamo abituati a vedere in tv. Lui dice che la geopolitica non dovrebbe concentrarsi su come noi vorremmo fosse il mondo, sulle ideologie, sui leader, ma su ciò che il mondo è. Ha parlato a lungo, sul palco del teatro, ma nessuno si è accorto del tempo che passava. Ha dato connotati comprensibili a tutti, a questa disciplina: realtà dei fatti, miserie del mondo. Non dobbiamo averne paura ma affrontarle.

Una volta raggiunta la mia camera, stanca ma felice per i tanti incontri, ho capito che la parola legata a ciò che vi ho appena raccontato è “eroe”. L’eroe non deve compiere necessariamente grandi imprese… In realtà è colui che ha il coraggio di sbagliare, di credere in se stesso, di abbracciare il senso di giustizia. Lo dico con le parole di Fabrizio Caramagna: L’eroismo è una condizione di spiritualità dove il sentimento di conservazione della propria vita non è più dominante. Dominano il senso di giustizia, il sacrificio, il bene.

E con questa riflessione, si conclude la prima giornata della Fiera del Libro.

A domani, con il mio Argodiario,

Susanna

PAGINA 4

30 settembre, secondo giorno di Fiera, mi sveglio che è ancora buio ma sul gruppo WahtsApp di tutti noi dello staff c’è già fermento. Ho dormito pochissimo, così come sempre mi accade quando faccio qualcosa che mi entusiasma: non sento fame né sonno, andrei avanti a oltranza!

Ho faticato a prendere sonno ieri, per via di riflessioni su quei fili rossi che si intrecciano al Teatro Electra di Iglesias. La scuola, nel suo allestimento, ha aggiunto il tocco di Maria Lai, artista sarda scomparsa nel 2013, che mediante un nastro lungo 25 km unì l’intero suo paese ogliastrino in una comunione che rispettava conflitti e divergenze. Cercate il progetto “Legarsi alla montagna”, ispirato a una antica leggenda, e approfondite la grandezza di questa innovativa donna, capace di trasformare la visione della tessitura tradizionale sarda in arte contemporanea. Ecco, il Teatro sarà in questi giorni attraversato da un filo rosso che intrecciandosi ovunque unirà ogni sua zona, dal palco ai posti a sedere, in una manifestazione di unione suggestiva ispirata proprio al suo concetto della vita, che per lei è come un insieme di relazioni “da tessere”, un filo da seguire, che unisce le persone tra di loro in maniera misteriosa.

Niente, in questa Fiera, è lasciato al caso. Tutto ha un significato e ne sono quasi frastornata: la profondità invade, confonde, avviluppa. Per dormire ci sarà tempo, voglio che nulla mi sfugga.

La colazione d’autore questa mattina è con Matteo Giusti, giornalista professionista, conduttore radiofonico e televisivo, appassionato di geopolitica e considerato L’Africanista. I problemi del continente africano, da sempre conteso o ambito o spartito in tanti pezzi, gli stanno a cuore, li studia, li sposa, ne ricostruisce la storia: emerge dalle sue parole, dal libro che oggi presenta – La loro Africa, Castelvecchi Editore – nonché dalla descrizione della personalità degli africani, accoglienti e positivi nonostante tutto, e desiderosi di stare in patria, checché se ne dica. Intervento molto interessante.

Oggi ho finalmente incontrato NataLino Fioretto, parte integrante della Graphe.it, la “mia” casa editrice, ed è stato bello imbattersi in lui là per le vie del centro storico di Iglesias, incantato dalla magia della Fiera come tutti noi.

Succedono tante cose, in questa giornata, tanti sono gli incontri ma essendo una fiera itinerante mi perdo tutto ciò che accade a Gonnesa ma anche qualcosa ad Iglesias perché sono impegnata a tenere un breve discorso d’apertura della mostra fotografica organizzata da Science is cool – associazione che promuove la cultura scientifica rendendola comprensibile anche per i giovanissimi, partner della Fiera del Libro- e l’Università della Terza età con la quale si è creato un bellissimo rapporto di collaborazione. Il fotografo è il pluripremiato Enrico Sacchetti ed è della sua abilità a mostrare la bellezza in ogni dove, che si parla, da lui immortalata anche là dove non si pensa possa essere. Cercate in rete i suoi incredibili scatti.

Il sole sta per tramontare, quando arriva Alosha il DanzaStorie. E c’è anche Aldo Dalla Vecchia. Ma queste, sono altre Meraviglie che necessitano una nuova puntata!

La parola di oggi è “Legami”. Quei fili sottili e apparentemente fragili che ci uniscono agli altri, fili che a volte si spezzano ma che per uno di quei magici doni del destino si riallacciano. I legami che mai dovrebbero essere sottovalutati, che uniscono affetti, amici, intere comunità, gruppi di sconosciuti che si trovano a vivere la medesima circostanza. Mezzo di unione e non chiusura. Arricchimento.

PAGINA 5

Sono le 18,30 del 30 settembre, secondo giorno di fiera, quando Alosha ci mostra la bellezza della sua arte ammutolendoci tutti. Energia, mimica facciale, danza, uso del Bastone Siciliano. Ci ipnotizza la sua capacità di trasformare la parola scritta in movimento, le storie in vibrazioni, ed è avvolgente il suo calore con tutti noi. Ho l’occasione di chiacchierarci e di conoscere la sua passione, ed è un piacere vederlo interagire con i miei amici Marina e Filippo, la prima mia allieva e amica di Nettuno, il secondo un nuovo amico di Marsala, bel regalo tra i tanti di questa fiera.

Il buio ci avvolge su Piazza Pichi, quando la scrittrice Anna Rita Briganti racconta di grandi donne. Scrittrice, giornalista culturale di Repubblica e Donna Moderna, stasera presenta il suo “Gae Aulenti”, Cairo Editore, riflessioni e pensieri sull’architetto geniale.

Stasera fa freddo, sto pensando di lasciare la fiera prima dell’ultimo evento ma mi viene in soccorso Eleonora, creatrice insieme a Maurizio di questo meraviglioso festival di idee e parole, libri e riflessioni. Mi offre un giubbotto di qualche taglia più grande e mi invita a percorrere pochi passi, girare l’angolo per scoprire ciò che nel programma è indicato come Secret Event, di cui la maggior parte di noi non sa nulla. Un segreto… Mi intriga. E dietro l’angolo ci vado, scaldata dal giubbotto di fortuna. Incontro una ragazza che conobbi alla prima edizione della fiera, 7 anni, fa, era così giovane…. Ora è una bellissima donna e ricorda ancora il mio nome, mi sorprende (è la notte delle sorprese), mi avvolge di affetto inaspettato, mi regala la lettura di versi stupendi, suoi. Monica, uno degli incanti di questa giornata. Un dono, il suo abbraccio. Lascia addosso qualcosa di indelebile.

Una scia di candele accese, suggestioni, segnalibri fatti a mano con bellissime frasi impresse, e poi canzoni cantate in coro tutti insieme con una chitarra che le accompagna, lettura di poesie, il coro sardo Concordia Villa Ecclesiae, malìa, meraviglia, commozione addirittura. Le emozioni si rivestono di mille sfaccettature: c’è il ricordo dei tempi della scuola, quando bastava una chitarra per cambiare le sorti di una giornata intera, l’amore che ti invade quando il coro sardo intona “No photo reposare”…

Non potho reposare amore ‘e coro
Pensendte a tie so donzi momentu
No istes in tristura prenda ‘e oro
Ne in dispiaghere o pensamentu
T’assicuro che a tie solu bramo
Ca t’amo forte e t’amo e t’amo e t’amo

Oggi non posso aggiungere altro. Il ricordo di quella splendida serata mi invade e ancora mi commuove. La parola di oggi è Amore, e non ha bisogno di spiegazioni.

La Fiera del libro, in questa notte stellata, ne è piena.

PAGINA 6

E arriva il terzo giorno della VII edizione della Fiera del Libro di Iglesias, noi ArgoNauti siamo tutti pronti, appuntamento ore 8,30 in Piazza Pichi dove puntualissimo arriva anche Aldo Dalla Vecchia, autore televisivo, giornalista e scrittore dal tocco originale! Piacevolissime chiacchiere nell’aria frizzantina iglesiente, un’occhiata curiosa al nuovo numero di Mistero Magazine, rivista della quale è coordinatore, e siamo operativi: stamattina la Colazione d’Autore è proprio con lui, che dopo ben 19 libri, oggi ci presenta il suo intrigante saggio appena pubblicato dalla Graphe.it: “Diabolik dietro la maschera”.

Il tempo vola veloce perché l’argomento attira, la nostra Eleonora Carta – fondatrice della Fiera e scrittrice – alimenta l’interesse con le domande che tutti noi vorremmo fare, e veniamo a conoscenza di particolari sul Re del Terrore esperto di fughe e travestimenti, criminale antieroe eppure al contempo eroe romantico e fedele. Aldo non svela troppo ma ci spinge con efficacia alla lettura: notizie inaspettate o inedite, retroscena, misteri, curiosità, stanno in questo divertente e interessante libro che al momento sto leggendo anche io. La mattina è cominciata proprio bene!

Dalle 9, 30 in poi, per circa due ore, al teatro Electra restiamo tutti senza fiato, in ascolto del meraviglioso oratore NataLino Fioretto che ci offre una Lectio Magistralis dal titolo “Fedor Dostoevskij: un nichilista apocalittico”. Il pubblico, composto da ragazzi e adulti, ne è incantato, mentre si parla di un grande esponente della letteratura russa in modo coinvolgente e inedito, immergendosi nel suo buio in cui però riuscire pian piano a ritrovare la luce, riscoprendo i contorni delle cose.

E poi si tocca l’importanza di sperimentare… La vita ci chiama al cambiamento, dice Fioretto, il cambiamento è sperimentare ma spesso la tendenza è quella di rimanere nella nostra confort zone, sebbene là ci sentiamo morti, una non scelta che può portare alla tragedia interiore.

Abile nel mescolare vita e personalità di un grande autore classico con ciò che oggi siamo, sfiorando corde che sono parte di ognuno – ho visto persone commuoversi – ha lasciato dentro tutti noi qualcosa di denso, avvolgente, come quando si legge un libro che non termina alla parola Fine. Mi hanno colpita moltissimo i ragazzi, che educatamente sono andati dall’autore a stringergli la mano, a ringraziarlo e ancora oggi ricevo telefonate in cui mi parlano di questo evento.

Il meritato relax arriva con un bel pranzo insieme agli autori e allo staff, leggerezza e chiacchiere, impressioni e riflessioni, film visti o libri letti, e ancora Alosha sulla piazza che si muove a passo di danza e parole. Anche con lui ci si sposta tutti a S’Ortu Mannu (L’Orto Grande) di Villamassargia, un luogo meraviglioso, oasi naturale e museo di 700 ulivi secolari innestati tra il XIV e XVII secolo, alberi monumentali che rendono unico e prezioso il parco di ben 13 ettari. Una scelta azzeccatissima per un ospite d’eccezione di cui vi parlerò alla prossima puntata.

Ma intanto, la parola di oggi è “cambiamento”. Il cambiamento che spesso ci fa paura e che invece potrebbe renderci felici. O il cambiamento che il grande lavoro di Eleonora e Maurizio provoca nelle persone, dando vita a un sogno che da individuale diventa collettivo, di tutti noi: abbracciare l’importanza della parola, orale e scritta, il piacere della discussione e soprattutto del confronto vis-à-vis.

Susanna

PAGINA 7

Siamo a S’Ortu Mannu, il meraviglioso Parco di ulivi secolari di Villamassargia, è ancora sabato, primo giorno di ottobre e la serata è ancora vestita d’estate. I posti a sedere sono tutti occupati, la gente è proprio tantissima!

Sono le 18, si comincia con la tavola rotonda che vede riuniti lo scrittore e direttore dell’Elba Book Festival Marco Belli, Letizia Vicidomini, la scrittrice che attraverso i suoi personaggi si fa portavoce delle profondità umane, l’autore ormai noto alla fiera Aldo dalla Vecchia e la nostra Eleonora Carta, fondatrice di ArgoNautilus e scrittrice. L’argomento è “La rete PYM”, l’unica rete di Fiere e Festival in Italia, fondata nel 2018 da Elba Book Festival, Festival Giallo Garda e Fiera del libro ArgoNautilus. Si parla di diffusione e valorizzazione della lettura come fonte di benessere e crescita, anche attraverso manifestazioni come questa, che sta procedendo a vele spiegate mentre le giornate si susseguono. Al tramonto è Alosha, il nostro danzastorie, a creare le giuste suggestioni che precedono Il grande e atteso ospite Stefano Mancuso, botanico, accademico, saggista. Lo ascolteranno in tantissimi, tra gli antichi alberi del parco che paiono respirare con noi, mentre lui cerca di dar loro dignità e giustizia, raccontando di stupidità umana e insinuando in molti di noi quella che battezza come “eco-ansia”.

Allarmante la scomparsa di intere specie di alberi (forse già 17.500), tema della sua Lectio Magistralis dal titolo “La pianta del mondo”, discorso che racchiude in sé un sottotitolo, i nostri limiti, e che si spinge verso il regno animale, l’estinzione dei pesci, di specie viventi d’ogni tipo e in ogni dove.

Ce ne andiamo turbati, ma molti di noi dimenticheranno presto, e torneranno al loro quotidiano pensando che il singolo non può niente. Ma il singolo individuo è parte di tutto, come il mare che di piccole gocce è composto.

E allora la parola di oggi è rispetto. Perché il suo significato è ampio e dovrebbe farci capire che è rispettando l’ambiente in cui viviamo che rispettiamo la nostra stessa vita.

“Il momento migliore per piantare un albero è vent’anni fa. Il secondo momento migliore è adesso.”
(Confucio)

PAGINA 8

2 ottobre, la domenica è arrivata e con lei il quarto giorno della Fiera del libro; la stanchezza al risveglio racconta di impegno, parole, incontri, colazioni, eventi che si susseguono, cene, riflessioni, risate, poche ore di sonno. Ma, proprio per questo, è una stanchezza ricca, gioiosa, che vorrei provare ogni giorno.

Mi sono svegliata pensando alle librerie iglesienti che ci affiancano e supportano quotidianamente. Alla coppia meravigliosa che è parte integrante della libreria Duomo, un luogo che – ha ragione la mia amica Valeria – rappresenta proprio la libreria dei nostri ricordi, quella che ti pare quasi essa stessa un romanzo, piena piena di libri, raccolta, intima, in cui ti sembra di sentire aleggiare le parole di cui è impregnata e che forse proprio dai libri sono scappate. Questa gentile e affettuosa coppia di librai che anni fa affiancò anche un mio evento e che sempre è disponibile ad ogni iniziativa, mi resterà nel cuore.

Più moderna, la Libreria Mondadori, porta avanti il lavoro in una sinergia che si chiama collaborazione e mai competizione, dimostrando che c’è spazio per tutti, per lavorare sereni affiancandosi. All’interno, una ricca e organizzata esposizione, le signore dietro il banco gentilissime e ottime organizzatrici di eventi. Due realtà differenti che si arricchiscono a vicenda e che hanno molto da insegnare sulla vera passione e il rispetto per lo spazio di ognuno.

Ecco, a chi è andato stamattina il mio pensiero prima di indossare la maglietta con il logo della fiera. E a ciò si è unita l’ammirazione per tutti coloro che in queste giornate stanno lavorando con i bambini, con gli adolescenti, con i ragazzi, in MasterClass o progetti d’ogni genere, ArgoLab, attività di PCTO, di cui non si parla per esteso nel programma ma che per esteso si parlerà nei giorni a venire, grazie al risultato.

Meraviglie. Meraviglie sulla Piazza Pichi con i ragazzi della VB Liceo Scientifico Asproni, alle prese con i LAB di latino “Lupus in fabula” che tanto ci divertono. Dietro di loro, insegnanti fantastici!

Meraviglie. Meraviglie create da Maurizio ed Eleonora, esempio lampante del “Volere è Potere”, fotografate da Valentino della FilmtheLife, che renderà immortale ogni momento con i suoi scatti, sempre presente e capace di cogliere quell’attimo fuggente che grazie a lui non fuggirà più. E Sara, Valeria, Erika, Rachele, Federica… Aspettiamo l’argonauta Antonella, i cui impegni familiari hanno tenuta lontana da quella che è anche la sua piazza. Arriverà prima o poi, e allora ci saremo proprio tutti.

Meraviglie. Che mi fanno dimenticare la stanchezza e mi portano anche oggi a Iglesias, cittadina di ombrellini colorati e saluti in una atmosfera di collaborazione affettuosa, calda. Una ricca giornata mi e ci attende, mentre già sono cominciati gli “arrivederci alla prossima” e le partenze, fortunatamente mitigate dagli arrivi di cui vi parlerò nella prossima puntata.

La parola di oggi è Unione. Quella che fa la forza. Quella che è sinonimo di connessione, associazione, accordo. E che per me rappresenta tutto ciò che ad ogni puntata, nel mio viaggio di parole da me chiamato l’ArgoDiario, incontro.

PAGINA 9

Domenica 2 ottobre: stamattina, sulla iglesiente Piazza Pichi, siamo in Sicilia: colazione d’autore dinamica, divertente, interessante, con una parte dei Sicilia Niura, il collettivo di scrittori appassionati di noir composto da Gaudenzio Schillaci, Rosario Russo, Sebastiano Ambra e Alberto Minnella e affiancata dall’editore Alfio Grasso, casa editrice Algra. L’editore si propone di pubblicare sempre qualcosa che possa essere apprezzato nel tempo anche dalle generazioni future, perché le storie si proiettino “in un futuro senza orizzonte”. Gaudenzio Schillaci ci fa sorridere nella sua parodia dello scrittore dilaniato che aspira ad essere un novello Leopardi, e sostiene che scrivere debba essere anche un divertimento, un piacere, qualcosa che ci completi senza necessariamente risvegliare ferite e accentuare mutilazioni.

Rosario Russo, parla di Camilleri ricordandoci che con proprio con Camilleri abbiamo la rinascita del giallo italiano: ha aperto e sdoganato il genere provocando un interessante incremento di storie gialle, noir, poliziesche alle quali l’editoria ha concesso finalmente il giusto e meritato spazio.

Una frase, mi colpisce tra le tante riflessioni di questa colazione domenicale: “La mafia aveva tolto l’ironia, anche da noi scrittori non solo dalla gente”. Ci ho pensato tutto il giorno, anche mentre osservavo per l’ennesima volta il lavoro su Gramsci e sulla dittatura fatto dagli studenti, riflettendo sulla libertà. E mi è venuto in mente Peppino Impastato, che combatteva la mafia con l’ironia e proprio la sua morte dimostrò che l’ironia stava diventando un potente strumento. Mescolanza di pensieri, non fateci caso…

Stamattina ho avuto il piacere di conoscere finalmente di persona Marco Belli, direttore artistico di Elba Book Festival, scrittore dal tocco originale (sua creazione la detective clochard Vivian Deacon), che nella grande famiglia Graphe.it della quale faccio parte, ha pubblicato “Storia di A”. Per restare in tema di originalità, protagonista di questa storia è una mosca vagans, in questo caso parigina e con una vita avventurosa, nonché grande osservatrice!

Altro piacevolissimo incontro è con Anna Ardissone, conoscenza epistolare e telefonica che finalmente si trasforma in scambio e interazione. Addetta stampa della Graphe.it e di questa Fiera del Libro, lavora con diversi gruppi editoriali e al fianco di autori ed eventi, contribuendo attivamente alla promozione della cultura in ogni sua sfumatura. In una intervista (Mangialibri,com), alla domanda “Se potessi vivere la vita di un personaggio letterario, quale sceglieresti?”, rispose “Alice nel Paese delle Meraviglie”, e da Alice l’ho vista muoversi in Fiera: gentile con tutti, discreta, curiosa osservatrice.

L’arrivo di Andrea Maggi, il professore più amato d’Italia che proprio il professore interpreta anche nel docu-reality “Il Collegio” in onda su Rai2 (proprio in queste settimane va in onda la VII edizione), e del Californiano Antony LaMolinara (Premio Oscar per gli effetti speciali, regista, produttore e tanto altro), movimenta ancor di più questa domenica già vivacissima!

La parola di oggi è ironia (“ridicolizzare o sottolineare concetti per provocare una risata” – Wikipedia). Quella che niente e nessuno dovrebbe toglierci, e che ci fa sopravvivere a tutto. Che è libertà, difesa e autodifesa, cessare di avere paura, potente forma espressiva. una vera arma. Quella che gli scrittori non dovranno mai cessare di utilizzare, trasmettere, insegnare.

PAGINA 10

Ancora domenica, 2 ottobre, quarto giorno della Fiera del Libro di Iglesias. Da qualche giorno anche io sono Alice nel paese delle meraviglie, tante sono le cose che accadono! Ciò che mi colpisce è il costante afflusso di pensieri, riflessioni, su cui soffermarsi…

Adesso è Maggi, il professor Andrea Maggi, vero protagonista de “Il Collegio” e scrittore dalla penna profonda, a parlare con un pubblico curioso e vario in quanto a età. Lui presenta il libro “Storie di amore e di rabbia”, Giunti Editore (qui la mia recensione) ma si va molto più in là rispetto al romanzo, toccando corde di tutti. L’amore, dice, è in fondo un investimento a perdere: amare significa sacrificarsi, rischiamo di perdere individualmente, eppure ci piace, non possiamo farne a meno: è un sentimento irrazionale. Ascoltate il piccolo estratto della presentazione.

Poi invita anche lui, come NataLino Fioretto alla Lectio su Dostoevskij (vedi la pagina 6 di questo diario ), a lasciare la strada battuta quando è giunto il momento di farlo, a sperimentare, perché “ti puoi costruire perfino su passi azzardati. Anche l’airone vola verso qualcosa: non sa dove andrà ma va”.

Il pranzo, anche oggi, è il prolungamento di un piacere che si completa come sempre in modo informale, tra chiacchiere con gli ospiti e risate da dietro le quinte che mi mancheranno molto.

Numerose sono le cose che si susseguono in questa giornata, tanti gli eventi, alcuni purtroppo li perdo per spostarmi a Gonnesa, località S’Olivaru, un parco urbano in origine antica masseria di fine ‘800, dove devo seguire e coordinare insieme a parte dello staff nuovi incontri.

Una gustosa selezione di dolci tipici isolani ci accoglie all’aperto: è il compleanno dell’Argonauta Maurizio, il clima di festa ci invade tutti ed è ArgoCircolo a crearlo: la nostra Erika Carta è la padrona di casa in ogni senso perché coordinatrice di questo circolo letterario che si muove in due dimensioni: quella di Erika appunto, rappresentata da “In libro veritas”, gruppo di lettura per adulti, e quella di Sara Porru “Fantadia”, dedicata alla lettura per bambini.

Sempre Erika, brillante e ironica, modera il dibattito di poco più tardi, sul palco: “Fonti di libri”, con i Sicilia Niura, l’editore Alfio Grasso, Antonio Pagliuso (scrittore, ideatore di rassegne culturali, l’editoria e il giornalismo sono il suo pane), il danzastorie Alosha, Wom Edizioni.

Poi il palco si svuota, appare una sedia e Alosha dà corpo alla sua arte: “Voglio che le parole diventino gesto”.

Ci ha ricordato, Alosha, che proprio in una terra di machismo come la Sicilia, in seguito all’omicidio di due ragazzi che aveva infranto il perbenismo, si segnò una svolta per i diritti civili. Ed è quel delitto, che mette in scena con le sue movenze e la mimica facciale, ma soprattutto con la sua grande umanità e sensibilità.

Dopo di lui, Marco Belli presenta Wu Ming la cui storia è molto interessante, cercate loro e Luther Blisset per conoscerla, ne vale la pena. Stasera presentano Ufo78, un romanzo considerato vasto, corale, psichedelico sul nostro Belpaese.

La cena ci avvolge, è molto tardi, siamo in tanti, sospesi in quell’altrove fatto di nuove conoscenze e grandi ricordi che si formano. La parola di oggi è proprio questa: ricordi. E non necessita di spiegazioni: si deposita a notte fonda in ognuno di noi.

PAGINA 11

Lunedì 3 ottobre, il rumore delle ruote di un trolley sul selciato di Piazza Pichi ci ricorda che è il quinto giorno della Fiera del Libro, le partenze cominciano a superare gli arrivi ma c’è ancora tanto di bello da fare e la malinconia può attendere.

Oggi ho conosciuto l’autrice e insegnante forlivese Claudia Aloisi, con lei ho chiacchierato tanto di quella parte d’Italia alla quale il mio cuore è legatissimo e che il suo meraviglioso accento romagnolo mi ricorda. Una persona davvero amabile e simpatica. Ho apprezzato molto anche Nadia Paddeu, la cui passione – divenuta mestiere – è proprio la divulgazione e promozione della cultura, del libro, della lettura, di importanti progetti culturali che la vedono sempre in prima linea.

Incontro interessante anche quello con l’affettuoso Matteo Porru, giovanissimo talento della scrittura che ha già ricevuto numerosi premi e onorificenze e che a soli 16 anni aveva già scritto ben 16 libri! Oggi di anni ne ha 21, è evidente la freschezza dei suoi anni ed è affascinante vederla mescolarsi al genio che è in lui. Il pranzo è come sempre allegro, il clima conviviale aiuta la conoscenza e prepara al pomeriggio che ci attende in una cornice che amo particolarmente: l’antica Tonnara di Portoscuso. Là, dopo esserci occupati dell’organizzazione e aver accolto il pubblico numerosissimo, ascoltiamo Stefano Lamorgese – giornalista di Report (Rai3) e vicepresidente dell’Associazione Amici di Roberto Morrione – che intervista Angelo Piero Cappello, direttore del Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura. Oggi ci parla non solo della sua carica ma anche dell’ultimo saggio “Fasciste – Donne in marcia verso Roma – 1919/1922” edito da Ianieri. Uno scambio interessante, quello che avviene sul palco, così come interessante è il tributo che Cappello vuole dare, cent’anni dopo, alle numerosissime donne in marcia su Roma, da sempre contate in numero invece ridotto.

A proposito di Stefano Lamorgese e del Premio Morrione – dedicato al giornalismo investigativo e che realizza progetti d’inchiesta dei giovani under 30 – ci ha presentato, durante i suoi interventi in Fiera, la finalista della decima edizione del Premio, l’avvocato ventisettenne Anna Berti Suman (categoria Multimediale con l’inchiesta “Sentinelle”). Incontri che hanno lasciato il segno negli studenti iglesienti, e che – ne siamo certi -produrranno nuovi giornalisti! Lamorgese ha fondato una scuola di giornalismo a Roma, che coniuga la tradizione del giornalismo classico con le nuove esigenze tecnologiche. Stimolante conoscenza che va a unirsi ai tanti motivi di arricchimento regalati da questa Fiera.

Sul palco, a concludere degnamente la giornata, Antonio Manzini, attore, scrittore, regista, nonché creatore dell’ormai noto Rocco Schiavone, personaggio letterario interpretato nella trasposizione televisiva da Marco Giallini. Manzini, intervistato brillantemente dalla nostra Federica Musu, si racconta e ci diverte con aneddoti e curiosità su Camilleri, con il quale ha avuto un rapporto di amicizia lungo 35 anni. “Grande amico e stimatissimo Maestro”, precisa lo scrittore, e noi ascoltandolo non ci rendiamo più conto che il buio, sull’antica Tonnara di Portoscuso, è calato da un pezzo.

La parola di oggi è “incontri”. Quelli che rendono la vita più ricca, quelli che ci stimolano, ci aprono nuovi orizzonti, ci completano. Incontrare… Una parola il cui senso è facile da trovare se ci sofferma su un altro verbo: convergenza.

Martedì 4 ottobre: tutto appare così diverso, stamattina… C’è ancora un gran da fare eppure i nostri sguardi che si agganciano tra loro raccontano già di nostalgia. Quando la bellezza, la Meraviglia, ti sfiora e crea tante nuove connessioni, non è facile lasciarla andare. Ma, nel frattempo, godiamo ancora di belle ore ricche e stimolanti. Cominciamo subito con qualcosa che mi ha riempita di gioia: la Masterclass da me tenuta per i ragazzi dell’IPIA G.Ferraris di Iglesias: I sensi nella scrittura. L’accoglienza delle insegnanti, della dirigente scolastica, e la curiosità vivace dei ragazzi, mi hanno spinta un po’ oltre una normale lezione sull’importanza del far parlare un testo, del mostrare piuttosto che raccontare, o dell’utilizzo dei 5 sensi nella letteratura. Un esercizio di scrittura nato quasi per gioco ha invece cambiato le sorti della mattinata e della mia presenza là, trasformandosi per alcuni in valvola di sfogo… La scrittura come terapia, l’importanza delle lettere simboliche, il “mai detto” che attraverso la scrittura trova una via per emergere. Mi sono emozionata, ascoltando i testi più profondi, ho riso quando i più buffi sono stati letti, ho osservato l’allegria ricordando io stessa i tempi della scuola, ma notato anche ferite che faticano a rimarginarsi, timidezze, novelli scrittori ancora privi di vanità letterarie.

In questa VII edizione della Fiera del Libro, sono rimasta colpita dai ragazzi, da tutto ciò che hanno fatto e che fanno grazie anche a una scuola vivace, che sa stare al passo con i tempi pur senza dimenticare l’importanza del passato e il suo ruolo educativo. Se la risposta dei ragazzi è quella che ho potuto ammirare in questi sei giorni, significa che gli insegnanti hanno saputo conquistare la loro fiducia, guadagnandosi proprio la giusta risposta a un mestiere che si fa ogni giorno più faticoso. Ma faticoso è anche quello dello studente, il quale deve necessariamente imbrigliare la naturale esuberanza dell’età a favore della crescita personale, della conoscenza, di quell’aprirsi al mondo che viene dalla cultura.

Sono onorata di aver respirato questa sinergia e avevo promesso loro – ai ragazzi e agli insegnanti – che ne avrei parlato, perché non ci si può soltanto soffermare su ciò che non funziona: è attraverso la divulgazione di quello che funziona, invece, che possiamo migliorare le cose. E allora, ai ragazzi dell’IPIA, a coloro che hanno esposto le loro idee al Teatro Electra, a quelli coinvolti nel LAB di Latino Lupus in Fabula, a voi che avete ascoltato la Lectio Di Fioretto, a voi presenti agli incontri e alle tante Masterclass e a tutti voi delle scuole coinvolte nel progetto Argonautilus, voglio chiedere il vero applauso, non quello che mi avete regalato in classe bensì uno ancora più imponente e corale diretto a voi stessi, perché – credetemi – ne meritate uno grosso così!

PAGINA 12

Ci ho messo un po’, a decidermi per questa pagina conclusiva. Mi sono presa del tempo, forse perché proprio il tempo del mio ArgoDiario è finito e mi ci ero abituata, un appuntamento per me prezioso e spero piacevole per voi che leggete.

Comunque sia eccoci al 4 ottobre, sesta e ultima giornata conclusiva della Fiera del Libro, cominciata con l’incontro a scuola di cui ho parlato ampiamente nella pagina precedente. Quell’incontro mi ha fatto “saltare” la consueta colazione d’autore, stavolta con la cara Claudia Aloisi, che per fortuna ascolterò nel pomeriggio. Oggi ho il piacere di rivedere Antonella Serrenti, amica, collega di scrittura, Argonauta! Pranziamo insieme ad alcuni ospiti ma finalmente nel pomeriggio ci godiamo il sole di Piazza Pichi facendo progetti letterari, il nostro gioco di squadra è oramai collaudato e allora perché non riprendere il discorso interrotto?

Più tardi, un interessantissimo appuntamento: l’autrice Claudia Aloisi, Francesco Cheratzu – socio e fondatore della casa editrice Condaghes – e Antony Lamolinara, premio Oscar e regista, il quale fa un annuncio pubblico molto emozionante: colpitissimo dal romanzo di Claudia “Flavia’s end” e dall’ambientazione tutta isolana (una storia ricca di misteri e colpi di scena che a breve avrà anche un atteso seguito) intende farne un film! “Ho già cominciato a scrivere la sceneggiatura – dice con il suo accento americano – e devo telefonare ai miei amici attori”… L’applauso e le parole di Eleonora Carta, padrona di casa di questo incontro, sono in grado di lasciare senza parole l’autrice, visibilmente emozionata. Sono cose che non succedono tutti i giorni, ma alla Fiera del Libro sì!

Di parole, bellissime, si riempie ancora la piazza: sono pronunciate dall’Assessore alla cultura di Iglesias Claudia Sanna e sono ricche di apprezzamento per tutto il lavoro svolto in questi giorni.

L’atmosfera è in effetti da ultimo giorno, ma la ricchezza di ogni momento che lo compone ci ricorda l’esistenza della FieraOff, ovvero tutta una serie di eventi e incontri che colmeranno dalla settimana prossima lo spazio che intercorre tra la fine della Fiera 2022 e la successiva edizione 2023, il cui tema è ancora top secret.

Alle 19 arriva Andrea Marcolongo, con la sua avvolgente Lectio Magistralis “De arte Gimnastica”. Le sue pubblicazioni sono sempre fonte di arricchimento, dense di passato e motivate dall’amore per i più grandi della letteratura, i quali ci hanno insegnato che “La cura delle parole non è altro che cura verso noi stessi e verso chi ci è accanto”

Oggi parla della sua più recente pubblicazione, “De arte Gimnastica – Da maratona ad Atene con le ali ai piedi” Editori Laterza, ma in una lectio che attraverso il libro racconta di sé, della sua personale risposta al “perché correre?”. Se lo chiesero i Greci, e in antichità le Olimpiadi erano l’unico momento in cui si deponevano le armi. E allora, si chiede l’autrice, perché non provare a pensare come pensavano i greci? Così sono cominciati i suoi allenamenti, così noi sentiamo le ali ai piedi ascoltandola.

La conclusione della serata è nei volti delle bellissime persone che ho incontrato per la prima volta durante i sei giorni della Fiera, in quelli degli amici più cari che sono venuti a trovarmi qui o che hanno partecipato agli straordinari eventi, nello staff, nei saluti a Marina e Filippo che mi hanno accompagnata e seguita in ogni singolo giorno, e nel brindisi di gioia e sollievo di noi Argonauti per il risultato ottenuto, mentre suonano i musicisti del Circolo Musicale Verdi mettendo in scena la favola sinfonica Il musicante di Brema.

Poi via le sedie, si smonta tutto, si va a cena, si ride felici con gli abbracci già pronti per qualche ora dopo, quando stringersi sarà un gesto po’ malinconico ma denso di sincero affetto, di gioia sotto il cielo isolano che è nero nero ma non spegne la luce della Meraviglia ideata, costruita, messa in opera da Argonautilus, associazione culturale ancora capace di sognare e regalare i suoi sogni a tutti.

Susanna