EXTRA: Arrendersi alla Meraviglia – di Susanna Trossero

Arrendersi alla meraviglia di Susanna Trossero, autrice.

Tienilo in mano, un libro. Un libro inteso come oggetto. 

Accarezzalo, soppesalo, annusalo, osservane ogni dettaglio. Lo spessore della copertina, le immagini, i colori, il carattere scelto per il titolo, una frase rivelatrice, il nome dell’autore – conosciuto o no – la rilegatura…

E adesso chiediti, sinceramente, a che cosa serve, questo strano oggetto che a guardarlo è nient’altro che un insieme di fogli di carta, qualcosa che li tiene uniti, e un ammasso di parole a sporcarli.

Ebbene, se lo avrai avuto tra le mani per abbastanza tempo e ti sarai abbandonato alle sensazioni trasmesse alla vista, a tatto e olfatto, forse in te avrà fatto capolino una risposta: “meraviglia”.

Siamo un fazzoletto di terra composto di tante piccole zolle feconde, in attesa di semi che lo rendano erboso, vivo di piante e fiori. Le parole che ci circondano, che ascoltiamo o leggiamo, che accogliamo o pronunciamo, sono chicchi, sementi che produrranno in noi qualcosa di indimenticabile:  corolle variopinte o erbacce infestanti, metteranno radici nel nostro cervello, nella nostra psiche, nel nostro inconscio. 

In quell’oggetto-libro, noi cerchiamo sempre qualcosa: parole. Siamo quel terreno fecondo in cui le parole si spargono come tanti semi producendo reazioni inaspettate, generando meraviglia. Parole che danno un senso, parole che suggeriscono o intossicano, parole che modificano il nostro umore, trasformano le nostre giornate. 

Scrivere, leggere, è pensare emotivamente e di questo abbiamo bisogno noi tutti per essere davvero vivi.

La meraviglia come risposta a un libro – da leggere o scrivere – è ciò di cui necessitiamo per essere completi, per imparare a destreggiarci nella realtà di per sé composta da storie e parole.

Ed è così che nel giudicare un libro affiorano pezzi del nostro carattere, della nostra vera essenza. E dei nostri segreti più intimi. 

Siate contadini nel tempo della semina, siatelo in ogni periodo dell’anno, nell’aridità estiva o sotto il gelo dell’inverno: lasciate che la parola scritta fecondi, lasciate che produca in voi una reazione senza temerla anche quando vi appare negativa. Superate le barriere dell’impossibile, dell’inaccettabile, e fate sì che nessun luogo o condizione possa farvi sentire in terra straniera.

Lasciate che le parole vengano a voi, che siano ali, specchio, profondità, gioia, paura. Lasciate che ogni libro sia cammino individuale, accogliete l’imprevisto che elargisce, il nuovo che sorprende o il consueto non ancora del tutto affrontato. Accettate il vostro lato inafferrabile perchè in continuo mutamento, accettate che vi sia svelato da un libro, da una storia che lacera, da una frase che smaschera. Ma, soprattutto, arrendetevi alla meraviglia che inchioda.

E leggete. Perchè…

“Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è una immortalità all’indietro”.
(Umberto Eco) 

Susanna Trossero