Il Bibliobus di Stefania e Antonella Mura

L’americano Christopher Morley (1890 – 1957), nel suo libro cult “Il Parnaso ambulante”, racconta
la storia di un anziano libraio desideroso di raggiungere con i suoi libri più persone possibili, e non
solo quelle che abitualmente si recavano nella sua bottega. Allo scopo caricò i volumi in quello che
chiamerà Bibliobus, trainato da un grande cavallo, e cominciò a viaggiare verso altri luoghi seguito
anche dal suo cane ma non solo. Vari i personaggi, affascinante il suo vendere classici ai contadini,
avvolgente la storia.
Il mestiere del libraio è antico, circondato da leggende, raccontato dagli stessi scrittori nei romanzi e
amato dai lettori. Se un tempo era un consigliere, un esperto che guidava i clienti nella scelta, oggi
sembra che con l’avvento delle librerie moderne la sua presenza non sia più fondamentale: tutto sta
là a portata di mano e ogni lettore si muove in piena libertà, tra titoli in mostra, settori ordinati,
esposizioni magari organizzate in ordine alfabetico.
Eppure, ci sono librerie che hanno saputo coniugare il passato con il presente, modernità e classica
figura del libraio: per esempio la libreria Mondadori Bookstore di Stefania e Antonella Mura, a
Iglesias in Piazza Lamarmora 8.


Stefania e Antonella, la vostra libreria appare subito molto attraente, curata, ordinata.
Insomma, una libreria moderna. Ma dietro al bancone fungete da accompagnatrici discrete
per ogni cliente proprio come i librai di un tempo, pronte a consigliare ed esperte conoscitrici
di ogni titolo esposto. Secondo voi che cosa serve davvero, per diventare un vero libraio?

Di ogni titolo esposto??? Magari!!!
Il mestiere di libraio è cambiato e si è evoluto nel tempo adeguandosi ai cambiamenti dei lettori e
della tecnologia, ormai inscindibile anche nella gestione della nostra attività. Essendoci lettori
diversi, che vivono la libreria in modo diverso, il libraio deve saperli riconoscere affinché vivano
l’esperienza in totale soddisfazione.


Da adolescenti, che lettrici eravate?
Antonella era una lettrice compulsiva, leggeva di tutto, spaziando tra generi e autori.
Stefania amava pochi generi ma che leggeva con passione.
Nella nostra adolescenza andavano soprattutto i romanzi classici e quelli romantici, i cosidetti
romanzi rosa, e – a dirla tutta – non c’era la scelta che è oggi disponibile. I nostri genitori hanno
sempre creduto nell’importanza dei libri, e ogni occasione era buona per regalarcene e di questo li
ringraziamo ancora oggi, perché siamo convinte che la famiglia abbia ancora un ruolo importante
nello stimolare l’amore per la lettura.


Che rapporto avete con gli autori?
Con alcuni autori si è instaurato un rapporto di grande stima, amiamo e proponiamo i loro libri e
sono autori e autrici sensibili che ancora credono nella centralità della libreria come parte
essenziale della filiera, ma, dobbiamo ammetterlo, non è sempre scontato.


Esiste un libro che nella vostra libreria ha battuto ogni record di vendita? E uno che può
essere considerato un… “cattivo libro”?

Oggettivamente esistono “cattivi libri”, ultimamente ci pare addirittura siano in aumento, ma per il
grande rispetto che abbiamo per i nostri clienti e delle loro letture, non ne indicheremo nemmeno
uno.
Ogni record di vendita: Harry Potter Vol. 6


Ogni anno affiancate e supportate la Fiera del Libro ArgoNautilus di Iglesias. Le tante
iniziative, gli eventi d’ogni genere, gli incontri e i dibattiti rendono più vive le vie del centro storico di Iglesias ma anche gli animi, alimentando l’amore per la lettura e la partecipazione.
É un cambiamento che voi come libraie avete avvertito nel tempo?

Il primo cambiamento lo abbiamo avvertito già dalla prima edizione e ha interessato in modo
diretto la nostra libreria ed i rapporti con l’esterno che prima erano saltuari. La città invece ha
risposto molto più lentamente ma di anno in anno è cresciuto l’interesse e la partecipazione verso
gli eventi proposti.
E questo di certo dimostra quanto si sia sulla buona strada! Con l’augurio che il vostro Bibliobus
non smetta mai di raggiungere il cuore dei lettori, ricordiamo a tutti che “Vivere senza leggere è
pericoloso, ci si deve accontentare della vita, e questo comporta notevoli rischi.” (Michel
Houellebecq)